Uno dei famosi aforismi del filosofo greco Eraclito di Efeso, vissuto fra il 535 e il 475 a.C, e annoverato tra i maggiori pensatori presocratici recita: «il mondo è un gioco di dadi fatto da bambini». Per Eraclito, il gioco è una metafora attraverso cui rendere evidente l’assenza di un telos , ovvero di un fine ultimo verso cui tutte le cose tendono, e dunque il carattere contingente della realtà. Se poi il gioco è di dadi e fatto da bambini, il mondo diventa assolutamente casuale e imprevedibile e quindi in balìa del fato, da accettare per come viene, per quello che accade e per quello che accadrà. Una filosofia assolutamente antitetica alla nota massima latina, «faber est suae quisque fortunae» («ciascuno è artefice della propria sorte»), che Sallustio attribuisce ad Appio Claudio Cieco, che nel tempo ha avuto molto successo e che si suole citare per affermare che nella vita dell’uomo conta più la volontà e l’azione che l’intervento della sorte. Chissà se ad ispirare Erac...
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