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Un momento di forte pathos: il suicidio di Aiace secondo Exekias

L'anfora qui raffigurata è conservata al Chateau-musée di Boulogne-sur-mer, non è firmata ma viene attribuita ad Exekias ed è del tipo a collo separato. Sul corpo dell'anfora è rappresentato il suicidio di Aiace: dopo la morte di Achille, Aiace ed Ulisse se ne contesero le armi, che, da Teti, vennero assegnate ingiustamente ad Ulisse, mentre dovevano toccare al più valoroso degli eroi greci superstiti, cioè appunto ad Aiace. Questi, furibondo, preso da un raptus di follia, si lanciò, nottetempo, fra le mandrie destinate all'alimentazione dei Greci e ne fece grandissima strage, immaginando che fossero l'esercito greco; poi, ritornato in sé, si vergognò della sua pazzia e si trafisse con la spada che gli aveva dato in dono Ettore. La rappresentazione di questo mito si incontra spesso, ma Aiace viene solitamente raffigurato già trafitto dalla spada e non, come fa Exekias, nel momento in cui infigge la spada nel terreno per gettarvisi contro. In silenzioso raccoglimento, co...
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L'inizio del glorioso cammino della scultura greca: lo stile dedalico

Mentre nelle civiltà orientali l'iniziativa del privato cittadino nel campo dell'arte rimane del tutto sconosciuta, in Grecia essa assume, sin dall'epoca arcaica, un ruolo notevole. Appena le condizioni economiche lo permettono il cittadino greco dona al santuario, anziché le piccole offerte fittili prodotte in serie, una statua, più grande o più piccola a seconda delle proprie possibilità, come oggetto prezioso, splendente, àgalma ; e il più prezioso, il più splendente era appunto l'immagine del corpo umano che poteva rappresentare o il dio o il devoto. Nel caso rappresentasse il devoto, quest'immagine personificava la sua continua umana presenza, senza però avere nessun riferimento personale in quanto restava concepita secondo una tipologia astratta: quella del koùros (giovane uomo nudo), e della kòre (giovane donna vestita) che caratterizzeranno tutta la produzione arcaica. Nello scolpire la figura umana lo scultore greco vuole esprimere la perfezione dell'es...

Grotta dell'Addaura: gioco acrobatico o sacrificio rituale?

La Grotta dell'Addaura è un complesso di tre grotte naturali poste sul fianco nord-orientale del monte Pellegrino a Palermo, in Sicilia. L'importanza di queste cavità è legata alla presenza di incisioni rupestri databili fra l'Epigravettiano finale e il Mesolitico, raffiguranti uomini ed animali. In mezzo ad una moltitudine di bovidi, cavalli selvatici e cervi, viene rappresentata una scena dominata dalla presenza di figure umane: un gruppo di personaggi, disposti in cerchio, circonda due figure centrali con il corpo fortemente inarcato all'indietro. È proprio sull'identificazione di questi due personaggi e sul significato della loro posizione all'interno del gruppo che sono state avanzate ipotesi contrastanti. Secondo alcuni studiosi si potrebbe trattare di acrobati colti nell'atto d'effettuare giochi che richiedono una particolare abilità. Secondo altri sarebbero invece vittime di un sacrificio rituale guidato da uno o più sciamani. Per sostenere ques...

Il vaso François: l'antologia della mitologia greca

Il vaso François, così chiamato dall'archeologo Alessandro François che lo scoprì in una necropoli a Dolciano, nei pressi di Chiusi, tra il 1844 e il 1845 è un vero e proprio capolavoro della ceramica attica a figure nere. Si tratta di un cratere a volute di produzione ateniese, databile attorno al 570 a.C., che, per forma (ispirata a modelli metallici), dimensioni (altezza 66 cm, diametro 57 cm) e ricchezza decorativa non ha confronti.   Kleitias, Cratere François; 570 a.C.; m. 0,66; Firenze, Museo Archeologico; ph. museoradio3.rai.it E dell'elevata qualità di questo manufatto dovevano esserne ben consapevoli i due autori, Kleitias (il pittore) ed Ergotimos (il vasaio) che firmarono per ben due volte la loro opera. Il ricchissimo apparato decorativo ruota attorno alla superficie del vaso in fasce sovrapposte, dove i vari racconti si svolgono a nastro con grande ricchezza di particolari e completezza narrativa senza eguali, in un'incredibile folla di personaggi, ognuno id...

La prima produzione artistica in serie: i propulsori maddaleniani

Un evento di particolare rilievo nel quadro culturale del Paleolitico superiore è la nascita dell'arte, documentata sia da oggetti mobili di vastissima diffusione (ciottoli, placchette in pietra incisi, strumenti in osso o avorio decorati con figure scolpite o incise, sculture a tutto tondo in materiali diversi) che costituiscono la cosiddetta «arte mobiliare» (dal francese art mobilier), sia da figure incise, scolpite o dipinte sulle pareti o sulla volta delle grotte, per le quali è usata la denominazione «arte rupestre» o «arte parietale».  Nell'ambito dell'arte mobiliare, di pregevole fattura sono i propulsori scolpiti. Il propulsore è un'arma da lancio che permette di scagliare a grande distanza, anche più di 90-100 metri, una zagaglia (asta di legno con punte in pietra, osso, corno). Consiste in uno strumento in legno o corno con un gancio all'estremità dove viene inserita la zagaglia, impugnandolo, permette di allungare il braccio. In questo modo cambia la lev...

La nascita della ceramica greca: lo stile geometrico

Il periodo compreso tra i secoli XI e VIII a.C., fra l'esaurirsi della civiltà micenea e il sorgere di quella greca, è detto, impropriamente, "medioevo ellenico", volendo con questa definizione, indicare un'età oscura, barbara, di decadenza, con un paragone, evidente, con il medioevo europeo. Ma, come da diverso tempo è ormai superato il pregiudizio di un periodo di scadimento del nostro medioevo, così non possiamo dare giudizi sommari e spregiativi sul medioevo ellenico, che è piuttosto un periodo di formazione, al quale concorrono influenze di derivazione cretese-micenea e conoscenze dell'arte orientale; attraverso la lunga elaborazione di questi elementi e l'apporto di nuove popolazioni che abitano le terre egee, viene nascendo la civiltà artistica greca. È in questo periodo che nasce la prima importante produzione ceramica greca. Dopo la scomparsa della civiltà micenea non si registrarono subito mutamenti notevoli nell'arte della ceramica, ma ben prest...

Il chiaroscuro, un'invenzione preistorica. La magnifica grotta Chauvet

La grotta Chauvet si trova in Francia presso Vallon-Pont-d'Arc nell'Ardèche (regione Rhône-Alpes). Fu scoperta il 18 dicembre 1994 dallo speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet, accompagnato da due amici, Éliette Brunel e Christian Hillaire. Chauvet aveva più volte esplorato la zona alla ricerca di grotte archeologiche, convinto, a ragione, che l'area potesse restituire un importante ritrovamento. E infatti, dopo aver individuato ed esplorato oltre venti grotte con pitture, graffiti e reperti, scoprì la magnifica grotta che ora porta il suo nome. La grotta si sviluppa per più di 500 metri all'interno della montagna, e fu scavata nei millenni dal fiume Ardèche. Al suo interno sono presenti pitture e incisioni di diversi animali quali bisonti, mammut rossi, gufi, rinoceronti, leoni, orsi, uri, cervi, cavalli, iene, renne, lupi (pochi) ed enormi felini scuri (forse leopardi). Soli o ritratti in branco, nei colori resi disponibili dagli elementi naturali, gli animali raff...