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Visualizzazione dei post da 2015

La colmata persiana: una fonte preziosissima per la conoscenza dell'arte greca

Nel 490 a.C., tutta la Grecia rischiò di essere travolta e conquistata dall'armata persiana, condotta da Dario; ma a Maratona, non molto distante da Atene, tra agosto e settembre di quello stesso anno, in una battaglia decisiva, l'esercito greco, composto in prevalenza da ateniesi e sotto il comando di un generale ateniese, Milziade, sconfisse quello persiano. Dieci anni dopo, nel 480, Serse, figlio di Dario, attaccò nuovamente la Grecia, calando da nord con un ingente numero di uomini; nonostante l'eroica difesa spartana guidata da re Leonida alle Termopili, l'esercito persiano riuscì ad invadere l'Attica, conquistò Atene e la distrusse. Ma anche questa volta la Grecia riuscì a reagire e a salvarsi sconfiggendo prima la flotta a Salamina e poi, l'anno successivo a Platea, l'esercito nemico. E' una delle rare occasioni in cui le città greche fanno squadra davanti al pericolo, un momento di grande coesione che non avrà eguali nella storia greca. 
Per

I marmi del Partenone: storia di una contesa Atene vs Londra

Lo scorso 19 gennaio, di fronte al Museo dell’Acropoli di Atene, centinaia di persone, assieme ai rappresentanti di tutte le forze politiche greche, si sono ritrovate in una veglia notturna per affrontare l’ennesima protesta contro il governo britannico. Questa volta non c'entrano i problemi finanziari della Grecia, ma la contestazione aveva l'obiettivo di attirare nuovamente l'attenzione sulla richiesta, avanzata ormai da molti anni, di riavere indietro i fregi del Partenone. Questi furono sottratti agli inizi dell’Ottocento dal diplomatico inglese Lord Elgin e furono trasferiti, nel 1816, al British Museum di Londra dove tuttora risiedono. Questa diatriba è anche finita in tribunale per volere del governo greco che ha affidato la propria difesa all'avvocatessa libanese Amal Alamuddin, moglie del noto attore statunitense George Clooney. Lo stesso Clooney, non molto tempo fa, si era espresso a favore della Grecia durante la presentazione del film “Monuments Man”

Il "mistero" etrusco: le origini

La convinzione che il popolo etrusco rappresenti un "mistero" è talmente radicata nell’opinione corrente, anche a livello di persone di buona cultura, che essa è diventata un vero e proprio "luogo comune". Quando si parla di Etruschi viene subito in mente l’idea del mistero, di un mondo ancora tutto da scoprire e da decifrare. Questo perché si è sempre preferito avvicinarsi a questa civiltà in un modo fantasioso e romanzesco trascurando le evidenze storiche e i risultati della ricerca archeologica.  Si tratta di un atteggiamento che affonda le proprie radici nel passato, nelle incomprensioni dei Greci e dei Romani, nella riscoperta avventurosa del Sette-Ottocento ma che nasce anche da alcune indubbie particolarità del mondo etrusco e dal fascino di certe testimonianze archeologiche. La scienza, oggi, però, ci consente di ricostruire un quadro sufficientemente chiaro e completo della civiltà etrusca, nelle sue caratteristiche di fondo e nelle sue linee evolutive,

Dalla scomparsa dei dinosauri a Proconsul

I primi mammiferi comparvero intorno ai 200 Ma. Tuttavia l'enorme diffusione dei grandi rettili (Dinosauri) durante il Mesozoico limitò notevolmente le loro potenzialità evolutive riducendoli a piccole forme insettivore, obbligandoli probabilmente ad occupare nicchie ecologiche residuali, quali il sottobosco e a prediligere abitudini notturne. Verso la fine del Cretaceo (circa 70 Ma) assistiamo alla scomparsa dei grandi rettili. La causa, oggi più accredita, di questa estinzione è riconducibile alla caduta sulla Terra di un enorme asteroide che avrebbe provocato una grande fuoriuscita di gas, polveri e materiale che oscurarono il cielo per giorni e giorni. Privati della luce solare per un periodo di tempo piuttosto lungo, animali a sangue freddo come i dinosauri non potettero sopravvivere. Con la scomparsa dei dinosauri, i mammiferi subiscono un imponente radiazione adattativa e si differenziano in numerosi ordini che occupano tutte le nicchie ecologiche liberatesi. In questa occ

Sfatiamo un mito: l'uomo non deriva dalle scimmie!

Nel mondo antico e fino al XVIII secolo l'uomo era considerato un essere completamente distinto dal resto della natura; solamente durante il Settecento alcuni studiosi cominciarono a porre l'attenzione sulla somiglianza tra l'uomo e le scimmie. Linneo stesso, infatti, classificava gli scimpanzé insieme all'uomo, nel genere Homo . L'ipotesi che l'uomo condividesse una parentela evolutiva con le scimmie, proposta per la prima volta da Lamarck, acquistò valore e credibilità solo in seguito  all'enunciazione della teoria di Darwin, grazie anche alle prove fornite dall'anatomia e dalla fisiologia comparate. T. H. Huxley (1825-1895) ed E. Haeckel (1834-1919), contemporanei di Darwin, individuarono la corretta posizione dell'uomo nella natura, includendolo nell'ordine dei Primati e stabilendo la sua affinità con gli scimpanzé e i gorilla. Darwin stesso si occupò del problema dell'origine dell'uomo nell'opera La discendenza dell'uomo